“Hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono, hanno orecchi e non odono, hanno narici e non odorano, hanno mani e non palpano…” (Sl 115,5-7): leggendo questi versetti del Salmo li ho ovviamente sempre applicati agli “idoli”. Ma leggendo – e con gioia e gusto – questo libro dell’amico e parrocchiano Carlo Miglietta ho capito che quegli “idoli” ciechi, muti, sordi… siamo noi! Il Dio che la Bibbia in crescendo ci rivela… vede, sente, tocca. Il Dio della Bibbia è umanissimo. Si direbbe, con linguaggio attuale, che Dio ha con noi un rapporto “olistico”. È un Dio che si coinvolge tutto, che le studia tutte per entrare in comunione con noi. E ci ha dotati di tutto – mente, cuore, corpo, Spirito – perché potessimo entrare in comunione con Lui e con gli Altri. Fa bene a noi occidentali, razionalisti, prendere coscienza che ogni relazione passa attraverso tutta la persona.
Chi avrà la gioia di leggere queste pagine vi troverà arricchimento di conoscenza biblica, concretezza nella vita spirituale e anche condanna di certi spiritualismi disincarnati.
Vi troverà anche prezioso stimolo a un esame di coscienza sull’uso dei doni di Dio o troppo ignorati o troppo dati per scontati. Vi troverà un forte stimolo a rapportarsi con Dio e con la “carne” sofferente nei poveri
“La Fede in tutti i sensi” trova in questo libro applicazione concreta nei tanti, belli, caldi testi di Papa Francesco che è… l’“icona vivente” di chi si coinvolge tutto tutto in una relazione che raggiunge il cuore e l’anima con il suo sguardo intenso, l’ascolto attento, il tocco affettuoso. Grazie, amico Carlo, perché ci aiuti a comprendere meglio fin dove giunge l’Incarnazione di Dio e fin dove dovrebbe giungere la… nostra incarnazione.
+ Guido Fiandino
Vescovo – parroco
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